10+1 consigli per giovani giornalisti

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La Rete è foriera di consigli per giovani giornalisti che vogliano rendersi appetibili. Il Managing Editor di Poynter, Mallary Jean Tenore, suggerisce dieci trucchi: il punto di partenza è la sua esperienza personale (supponiamo che negli Stati Uniti il mondo del lavoro sia meno ingessato e abbia già metabolizzato il Web come strumento per individuare o esprimere un potenziale), ma in ogni leggenda c’è un fondo di verità. Che ci si creda o meno, qualche spunto lo si può trarre.

1. Comincia a crearti dei contatti – Il primo passo è costruirsi un giro di conoscenze ben inserite nel settore, dimostrando al contempo curiosità e voglia di fare. Quindi, rintracciare giornalisti che si siano laureati nella nostra stessa università o professionisti che ammiriamo, mandare loro una mail per farglielo sapere e chiedere qualsiasi consiglio lavorativo siano in grado di offrirci. Funziona bene anche proporsi per seguire un professionista sul campo (shadowing opportunities).

2. Accumula più esperienza possibile – Gli stage sono una risorsa, anche se è forse un’opportunità più consueta nel panorama giornalistico americano. L’autrice consiglia di candidarsi per stage sia nelle piccole sia nelle grandi aziende, accettando stage non retribuiti solo se valgono la candela. Non bisogna avere paura di proporsi per eventuali collaborazioni freelance, magari nei periodi estivi, quando i giornali lavorano con meno personale: mal che vada, rispondono di no.

3. Sviluppa nuove capacità – È bene cercare opportunità lavorative che aiutino a sviluppare nuove capacità. I fronti aperti sono: scrittura, correzione bozze, fotografia, montaggio video, diffusione mobile delle notizie, design, giornalismo imprenditoriale, programmazione e social media. “Se sei un reporter, impara a girare video. Se sei un fotografo, mettiti alla prova nella scrittura. Se hai un’esperienza da programmatore, prova a pensare a nuove app d’informazione che potresti creare. Sviluppare nuove capacità ti renderà più versatile e un valore aggiunto per una redazione. E ti aiuterà a guadagnarti maggiore apprezzamento tra i giornalisti che regolarmente fanno questo mestiere”.

4. Sii attivo sui social network – Oltre ai principali, arcinoti (LinkedIn, Twitter, Facebook, Pinterest e addirittura Instagram), vale la pena di dare un’occhiata a Storify e RebelMouse (due aggregatori di contenuti estratti dai social network, che stanno prendendo rapidamente piede negli Stati Uniti; qui una spiegazione un po’ più dettagliata e qua la pagina appena aperta su RebelMouse dal Festival Internazionale di Giornalismo di Perugia). Va da sé che più si è presenti sui social network, maggiore dovrà essere l’attenzione su quello che condividiamo (le considerazioni personali possono essere pericolose).

5. Costruisci un portfolio online – La nuova frontiera del CV è il portfolio online da tenere aggiornato e linkare al datore di lavoro. Dovrà contenere una breve biografia con l’elenco degli interessi professionali e un riassunto delle precedenti esperienze, oltre a “qualcosa di divertente” (ipse dixit); a seguire il curriculum; link ad eventuali lavori e agli account aperti su social network; informazioni per contattarti; un blog (opzionale). Esempi di siti utili sono WordPress, About.me, Pressolios, Cuttings.me, Clippings.me, Flavors.me.

6. Comincia presto a cercare lavoro – Si spiega da sé. Aggiungo io: cercare costantemente.

7. “Studia” le aziende per cui vorresti lavorare – Ossia: familiarizza con il sito, individuando aree poco coperte per cui ci si potrebbe proporre; e prendi nota di ciò che accade o sta accadendo all’interno dell’azienda (ad esempio, licenziamenti o cali di vendite). Avere un quadro più completo della situazione aiuta ad affrontare il colloquio con maggiore sicurezza, sapendo già su che cosa puntare.

8. Il curriculum in formato europeo è il male – Fior di designer farebbero volentieri harakiri davanti a un curriculum in formato europeo. Niente ordine cronologico: il curriculum deve contenere per prime, e in evidenza, le esperienze più importanti. E meglio far stare tutto su un’unica pagina. Quanto alla lettera motivazionale, deve lasciar trasparire “curiosità, giocosità intellettuale, creatività, apertura alla sperimentazione, desiderio di imparare dagli altri (e insegnare loro anche qualcosa)”.

9. Ottieni il massimo dal colloquio – Il colloquio di lavoro non dev’essere un’interrogazione del datore al candidato, ma un dialogo tra due persone che stanno scoprendo come possono essere utili l’una per l’altra.

10. Dimostra che sei un gran lavoratore (e che ti piace divertirti) – Lavora sodo, ma concediti anche dei momenti “divertenti” in redazione.

10+1.  Tieni sempre aperto un “piano B” – “Non importa quanto pensi sia sicuro il tuo lavoro, o quanto ti piace: in tempi di cambiamento, è meglio farsi trovare pronti”.

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